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BAM Piemonte PROJECT 11 - Transit

Biennale d’Arte Moderna e Contemporanea del Piemonte
Data:
Lunedì, 03 Novembre 2025
BAM Piemonte PROJECT 11 - Transit

Descrizione

incontro con Michelangelo Rossino e Fed Conti L’IMPIEGO DELL’INTELLIGENZA ARTIFICIALE NELL’ARTE CONTEMPORANEA
SABATO 15 NOVEMBRE 2025 ORE 15:30 Museo Multimediale Sòn de Lenga di Espaci Occitan a Dronero CN

Sabato 15 novembre 2025 dalle ore 15:30 alle ore 19 nel Centro culturale Espaci Occitan a Dronero si svolgerà l’incontro L’IMPIEGO DELL’INTELLIGENZA ARTIFICIALE NELL’ARTE CONTEMPORANEA, un dialogo con gli artisti Michelangelo Rossino e Fed Conti autori dell’opera digitale DURTY TRANSITION
- Un viaggio ipnotico in profondità, tra scarti che si fanno vita e un sound che ci guida in un crescendo di tensione.
L’opera, presente nella Biennale d’Arte Moderna e Contemporanea del Piemonte 2025, sarà presentata in occasione dell’incontro fungendo da stimolo per un interessante approfondimento sull’uso dell’AI nella creazione artistica e culturale.
DURTY TRANSITION rimarrà esposta nel Museo Son de Lenga fino al 6 dicembre 2025 negli orari di apertura verificabili al seguente link http://www.espaci-occitan.org/news/news/orari-di-apertura/

L’iniziativa è organizzata da Harambee Arte Kunst e Espaci Occitan con il patrocinio dell’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino e con il contributo della Regione Piemonte e della Fondazione CRT.

L’ingresso è libero e gratuito. Per informazioni Espaci Occitan, tel. 0171904075, segreteria@espaci-occitan.org, www.espaci-occitan.org, Fb @museooccitano, Ig @museo.occitano.


DURTY TRANSITION
Un viaggio ipnotico in profondità, tra scarti che si fanno vita e un sound che ci guida in un crescendo di tensione.
Video Arte Michelangelo Rossino
Original Sound Fed Conti

Un incontro fruttuoso, quasi alchemico, quello tra Michelangelo Rossino, Fed Conti e le AI. Dopo anni di lavoro come illustratore e artista, sposta e rialloca le proprie risorse — l’esperienza maturata nel campo della comunicazione tout court — in una ricerca a 360 gradi sull’immagine e sul video generativo. Ne nasce un mix multidisciplinare che si traduce in materiali straordinari: video e immagini dense di significato, intrise di quell’originario “humus artistico”. Rossino trova terreno fertile anche in un campo digitale “altro”. Lavora come in uno studio virtuale sconfinato, pieno di oggetti e ricordi: li trasforma e li reinterpreta con la flessibilità eclettica accumulata nella sua storia professionale. Strati densi di significato sono in continua trasformazione, con una fluidità che rimanda a un’autentica passione per il fare materiale. La pratica resta fisica, quasi “pittorica”: una fenomenologia dell’installazione che migra nel dominio computazionale senza perdere la sostanza del fare, governata dall’imprevisto e dalla sorpresa — qualità stimolate da un uso non convenzionale delle AI.

Durty Transition ne è un manifesto. L’incipit è meditativo, germinativo: lo sguardo sprofonda in un mare neurale, una rete liquida da cui emergono domande sulla vita che stiamo generando. Creature ibride si muovono nel buio: cavi, residui, relitti accumulati diventano anatomie instabili. Dentro questa denuncia sommersa si apre lo spazio del gioco immaginifico: continue trasfigurazioni tengono insieme il surreale e i resti reali di una pittura/installazione quasi “dimenticata”, memoria recente rimasta fuori dai riflettori ma ancora operante in profondità. Rossino attinge a questi archivi e inserisce citazioni ironiche. Qui la tecnologia non è un feticcio, ma uno strumento di scavo. L’immagine generativa raccoglie l’eredità del laboratorio analogico di Rossino e la rilancia: uno spazio in cui l’etica dello sguardo e il piacere visivo si tengono in tensione, e in cui le forme restano — felicemente — in transizione.

I dieci minuti di video sono amplificati e resi magnetici da un brano originale composto per l’occasione da Fed Conti, figura di spicco della scena sperimentale (tra gli album, Dioscuri su R&S Records) e autore di importanti collaborazioni con produttori e DJ quali Lubina e Massano. Opera su synth, campionatori e tastiere e orchestra un flusso sonoro che non concede tregua: intensifica l’attrazione del pezzo e aggiunge suggestioni che vanno dal jazz elettronico all’ambient, tra ritmi ed echi di glassiana memoria, accompagnando un crescendo di intensa tensione.

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Ultimo aggiornamento

03/11/2025 08:53




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